Casi & Pareri

Domanda

Vi scrivo per chiedere un parere in merito alla seguente situazione particolare. Due studenti del nostro Liceo hanno sviluppato un'applicazione per dispositivi mobili che consente a studenti e personale scolastico di acquistare merende e bevande. Hanno stretto un accordo con una pasticceria locale per la consegna degli ordini a scuola in confezioni separate per classe. Gli ordini e i relativi pagamenti vengono effettuati dagli studenti e dal personale utilizzando l'applicazione.
La scuola ha autorizzato un periodo di prova di un mese per valutare l'efficacia dell'app e identificare eventuali problematiche.

Ritengo che questa iniziativa possa essere considerata simile alla concessione di spazi per distributori automatici di snack e bevande. Tuttavia, la situazione si presenta più complessa a causa del coinvolgimento di tre parti: gli studenti sviluppatori e gestori dell'app, la pasticceria e la scuola. La pasticceria intrattiene rapporti commerciali con gli studenti, e parallelamente la scuola dovrebbe stabilire un rapporto formale con gli studenti.

La mia principale difficoltà risiede nell'inquadrare correttamente questa procedura nel contesto del codice degli appalti. Sto considerando l'ipotesi di trattare la società costituita dagli studenti come un operatore economico, richiedendo la partecipazione a una manifestazione di interesse e il pagamento di un canone annuo alla scuola. In alternativa, potremmo inserire l'utilizzo dell'app come condizione nella manifestazione di interesse per gli operatori economici che fossero disposti a partecipare e gestire la vendita con la suddetta modalità. Tuttavia, mi preoccuperebbe comunque la gestione del rapporto della scuola con gli studenti.

A mio avviso l'autorizzazione a due studenti per svolgere un'attività commerciale dovrebbe prevedere una procedura di gara adeguata alla situazione descritta. Vorrei quindi chiedervi se esiste una modalità per gestire la questione nel rispetto delle normative vigenti.